Patagonia – ultima tappa: “Il Perito Moreno ed il Parco Nazionale dei Ghiacciai”

Ciao Tierra del Fuego, Perito Moreno arriviamo

Stanotte ad Ushuaia ha nevicato, forse questa città ha voluto salutarci facendoci vedere ciò di cui è capace: come ci ha detto l’indigeno che ci ha accolto al nostro arrivo all’aeroporto, qui nello stesso giorno potrete vedere sole, pioggia e neve … è stato un buon profeta, il paesaggio surreale che si staglia ai nostri occhi non fa che aumentare la malinconia nel dover andare via, salutiamo la Tierra del Fuego e ci avviamo verso i ghiacciai.
Durante il viaggio verso l’aeroporto di Ushuaia diamo un ultimo sguardo indietro, personalmente lascio un po’ di me in questa terra di confine con la consapevolezza di sapere finalmente come è il mondo alla fine del mondo !!!
Il volo verso El Calafate, la nostra prossima tappa, è breve ed allo stesso tempo particolare: abbiamo lasciato il paesaggio di mare e montagna di Ushuaia per vedere poi sempre lo stesso paesaggio, pianura e pianura, fino a quando non ci ha accolto, in prossimità dell’atterraggio, il lago argentino dall’acqua turchese circondato dalla cordigliera andina in cui termina il Perito Moreno.

Il Perito Moreno

Il Perito Moreno
Il Perito Moreno
Il Perito Moreno
Il giorno tanto atteso è arrivato, alle 08.15 si parte verso il Parco Nazionale dei ghiacciai per ammirare il loro Re, il Perito Moreno … il tragitto è di circa 80 Km, ci fermiamo un paio di volte per la strada e la nostra guida ci fa vedere il calafate, frutto simile ai mirtilli da cui prende il nome la città omonima, e un’aquila reale appollaiata sull’insegna di una fattoria; ma questo è solo l’antipasto della giornata, il resto è l’attesa per vedere il gigante, il re dei ghiacciai che da li a poco sarebbe apparso ai nostri occhi.
Ed ecco, dopo un’ora di viaggio, davanti a noi uno spettacolo impressionante, come una cosa viva che si muove, parla, si rompe e si rigenera in continuazione; si osserva in silenzio, ogni parola diventa superflua.
E’ impressionante la sua distesa, la sua parete di ghiaccio alta oltre 60 metri, le sue guglie dalle sfumature azzurro cristallino e blu … si ha la sensazione che la massa di ghiaccio continui a crescere man mano che ci si avvicina e dal momento in cui si avvista, benché ancora troppo lontano per valutarne le reali dimensioni, si cede al suo richiamo affrettando impazienti il passo.
Lo osserviamo sia dal traghetto, che ci porta sotto di lui, che dai percorsi appositamente ricavati sulla terra ferma pronti a cogliere ogni respiro del ghiacciaio con la segreta speranza di poter vedere un segno del suo continuo avanzamento verso il lago … il boato che di tanto in tanto accompagna il distacco di un iceberg ci offre una suggestione sonora e visiva che coinvolge le nostre menti ed i nostri cuori e dopo, l’unico rumore che resta è quello delle macchine fotografiche che scattano impazzite … ma nessuna foto al mondo può rendergli giustizia … uno spettacolo unico, di un fascino tale da lasciare, chiunque vi si trovi di fronte, in contemplazione per ore senza che il tempo sembri trascorrere … secondo me è veramente uno dei pochissimi posti al mondo (semmai ce ne fosse un altro) dove centinaia di turisti possano starsene tutti assieme senza proferir parola tanta è la rispettosa reverenza che il Perito Moreno riesce ad incutere … è difficile pensare di dover andare via … non si possono immaginare i tanti colori che assorbe ogni singolo cristallo dall’ambiente che lo circonda e le tonalità lasciate dal sole instabile e capriccioso … è giusto, te lo meriti di essere una delle 7 meraviglie del mondo ed essere stato dichiarato Patrimonio Mondale dell’Umanità dall’UNESCO … Si, al menos una vez en la vida !!!
Non so quante foto ho fatto, forse qualcuno potrà obiettare: ma sono tutte uguali, è solo ghiaccio … e no, non è così, ogni foto ha il suo perché, ha il suo significato, ha il suo pezzo di ghiaccio più o meno limpido, ha la sua dignità, merita di essere consegnata ai posteri perché chissà se un giorno sarà ancora così … sembra di sentirli quei boati e la gente che corre, si gira e cerca il posto dove un pezzo del ghiacciaio si è staccato, poi finalmente eccoli quei pezzi di ghiaccio che iniziano a vagare per il lago argentino sapendo che da questo momento saranno soli … sembra di averla ancora davanti agli occhi quella marea bianca che avanza dalla cordigliera andina verso il lago, tutta frastagliata e colorata … dopo che lo hai visto non lo puoi più dimenticare!!!
E’ tardi, bisogna riprendere il cammino e tornare verso l’hotel … ci voltiamo, un ultimo sguardo, un saluto e la promessa di rivederci.
Il viaggio di ritorno non è come gli altri, ci si rende conto di essere stati in un posto magico che da solo vale l’intero viaggio … arriviamo in hotel con ancora in mente quello che abbiamo visto.

Parco Nazionale dei Ghiaccia – Upsala, Onelli, Spigazzini, gli iceberg e … il Perito Moreno

Spigazzini
Il Perito Moreno
Il Perito Moreno
L’ultima escursione della nostra vacanza è sul lago argentino per vedere gli altri ghiacciai, Upsala, Onelli e Spigazzini … e udite, udite, lo scopriremo durante la traversata, di nuovo il Perito Moreno.
Il comandante del catamarano ci avvisa che ci dirigeremo subito in direzione Upsala dove però avremo la certezza di poter arrivare solo durante la navigazione in quanto tutto dipende dalla posizione degli iceberg che sono in continuo movimento e che potrebbero ostruire il passaggio; fortunatamente questo pericolo è scongiurato e riusciamo ad arrivare fino al ghiacciaio … è il più vasto della zona e si protende per oltre 60 Km dal centro della cordigliera andina fino al Lago Argentino; è costituito da un ammasso di iceberg di tutte le dimensioni e dai colori cangianti che si staccano dal fronte e vanno a zonzo per il lago … ci spostiamo poi verso Onelli, il più piccolo dei ghiacciai e quindi a Spigazzini che invece risulta il più alto con 138 metri sul livello del lago con un fronte simile (ma solo simile) nel formato al Perito Moreno e da una lingua che si staglia sulla montagna.
In definitiva in questa navigazione abbiamo assistito ad uno spettacolo di rara bellezza, questi iceberg che fluttuano nell’acqua e assumono le forme più disparate che sembrano delle vere e proprie sculture artistiche naturali e contengono ognuno di essi, nei colori che li compongono, tutte le sfumature che vanno dal bianco al blu.
Poi, a nostra insaputa, via verso il Perito Moreno … che bello rivederlo ma non era questa la promessa del giorno prima, quindi nuovamente “arrivederci” a presto.
Una considerazione sui ghiacciai visti oggi ad eccezione del Perito Moreno: pur nelle loro diversità sono tutti molto belli ma poi penso che hanno avuto un destino beffardo, vivono ben sapendo di poter lottare solo per il secondo posto!!!
Sulla via del ritorno verso El Calafate ci rendiamo conto che la vera vacanza è finita … torno con la mente a quello che abbiamo visto, chiudo gli occhi e rivedo i pinguini, i leoni marini, i cormorani reali, i guanacos, i condor delle Ande, la Tierra del Fuego, il faro di beagle, i ghiacciai, il Perito Moreno, i paesaggi, e poi tutta quella carne alla brace, le empanadas, il granchio reale, i volti delle persone che abbiamo conosciuto e che ci hanno raccontato, ognuno a modo proprio, qualcosa di questi posti meravigliosi.

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